Visualizzazione post con etichetta M HIP HOP. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta M HIP HOP. Mostra tutti i post

28 febbraio 2010

STRIKER


La pellicola di Chandan Arora regala un gioiello musicale, una colonna sonora fresca, scintillante e con spessore stilistico, malgrado il regista e l'attore protagonista Siddharth abbiano scritturato sei diversi compositori. Un applauso al sound poco convenzionale e alla cura paziente con la quale hanno confezionato non solo una musica da film ma anche un album ricco e godibile.
Ambientato a Mumbai nel 1992, Striker è un'ode potente alla maximum city indiana, ai rapporti fra le varie comunità che la popolano, e al desiderio di un uomo di cambiare la propria condizione.

Cham Cham, di Shailendra Bharve e Jeetendra Joshi, rappresenta un impeccabile inizio per indurre all'ascolto. Sonu Nigam stuzzica abilmente le nostre orecchie con il suo lento qawwali (*). Bharve, noto per il brano Mera Jahan incluso nella colonna sonora di Taare Zameen Par, dà prova una volta di più del suo talento, deliziandoci per sette minuti buoni senza mai annoiare, grazie agli arrangiamenti perfetti e al ritmo accattivante della canzone, all'amabilissimo testo di Joshi e naturalmente all'incomparabile voce di Nigam.

Amit Trivedi e Prasant Ingole entrano in scena nella successiva Bombay Bombay. Il coinvolgente brano include uno smagliante Siddharth che canta e recita battute tratte dai dialoghi del film, fra loop al sintetizzatore, percussioni e chitarra elettrica.

Una ruvida Haq se, con vocalità non studiate che confluiscono in un rap, addirittura col suono di clacson, e con degli assoli celtico-sufi, vi farà di sicuro ballare. Yuvan Shankar Raja è famosissimo nel cinema del sud per la sua musica. I testi di Nitin Raikwar esprimono perfettamente i sogni e il rapporto d'amicizia che lega i protagonisti.

Il festoso Maula, un qawwali moderno e completo composto da Swanand Kirkire, inietta quella sensazione positiva che tendo sempre ad associare al musicista. La traccia fortunatamente offre la voce rauca di Kirkire, e nessun altro avrebbe potuto rendere giustizia a questa veloce melodia. Swanand ne ha scritto anche il testo. Gli arrangiamenti rinnovano la tradizione del genere, rendendo la canzone una delle più originali dell'album.

Yun Hua conduce furtivamente l'ascoltatore in un luogo dimenticato fra le nuvole e il sole. Il brano, palpitante e romantico, è stato composto e interpretato da Vishal Bhardwaj, che canta il delizioso testo scritto da Gulzar fuggendo via verso il paradiso. Ecco un altro esempio in cui la voce del compositore è stata indubbiamente la scelta giusta.

La colonna sonora tutta al maschile vira verso l'universo femminile con la voce delicata di Sunidhi Chauhan che interpreta Pia Saanvara. Bharve e Joshi sono ancora insieme per creare una melodia innocente, appena dissonante, confidenziale, che invoca il ritorno della persona amata.

L'album termina con uno dei migliori reggaeton/hip hop degli ultimi anni. Il potente Aim Lagaa di Blaaze possiede uno ad uno il giusto beat, la giusta eco, il giusto dolore. Mescola tabla e sitar, rappresentando in modo ritmico il peculiare aspetto del personaggio principale. La stretta collaborazione di Blaaze con A.R. Rahman lo ha reso noto al grande pubblico, ma il compositore merita di essere apprezzato per l'abilità nel miscelare le sue diverse influenze culturali (Africa, India, Inghilterra, USA), e nel riuscire a superarle andando persino oltre. La versione Ricksha Mix di DJ Akhtar regala un'alternativa da dance floor, con l'aggiunta di più ottoni, dell'armonica e di un extra rap interpretato da una voce femminile.

Striker può non aver beneficiato dei vantaggi di una grossa pubblicità, ma le opinioni che circolano sulla stampa disegnano un film altamente consigliabile. Anche la colonna sonora, grazie ai suoi diversi aspetti, dovrebbe compiacere gli ascoltatori, il che dimostra che battere nuovi sentieri qualche volta paga.

Scheda dell'album
- Musica: Shailendra Bharve, Amit Trivedi, Vishal Bhardwaj, Yuvan Shankar Raja, Swanand Kirkire, Blaaze
- Testi: Swanand Kirkire, Jeetendra Joshi, Gulzar, Prasant Ingole, Nitin Raikwar, Blaaze
- Interpreti: Sonu Nigam, Sunidhi Chauhan, Swanand Kirkire, Vishal Bhardwaj, Yuvan Shankar Raja, Siddharth Narayan
- Etichetta: T-Series
- Tracce: 8 (7 originali e un remix)
- Data di distribuzione: 16 gennaio 2010

(*) Il qawwali è una tradizione musicale devozionale in ambito sufi (nota di Cinema Hindi)

21 aprile 2009

DELHI-6


Una colonna sonora sorprendentemente fresca, urbana ma anche spirituale: Delhi-6, di A.R. Rahman, tocca una vasta gamma di generi, e il talento del compositore, premiato di recente con l'Oscar, eccelle in ciascuno di essi. L'album diviene così, per l'ascoltatore occidentale, una sorta di introduzione generale al leggendario repertorio del musicista, e, per l'ascoltatore orientale, costituisce un magnifico pezzo da aggiungere alla propria collezione.

Senza dubbio Masakali è il perfetto brano d'apertura per questa colonna sonora: il testo giocoso di Prasoon Joshi prova una volta di più la maestria dell'autore nell'arte di usare il linguaggio vocale come se fosse uno strumento musicale (arte già chiaramente dimostrata in Behka, tratto da Ghajini). Il ritmo ossessivo del tamburo congolese che caratterizza la canzone, l'uso fugace della fisarmonica, ed in particolare lo stile del canto, rilassato e quasi malizioso, di Mohit Chouhan, rendono Masakali una gemma che ipnotizzerà più di un ascoltatore.

Ad un'apertura così leggera e così piacevole, segue il duetto brillantemente eseguito da Kailash Kher e Javed Ali in Arziyan, brano che introduce il tono parzialmente devozionale della colonna sonora. Il brio sufi del pezzo viene bilanciato più avanti dal sereno Aarti, di tradizione hindu, che conduce alla nota spirituale finale dell'album: Noor, una lode alla presenza onnipervasiva di Dio (Amitabh Bachchan regala una breve performance parlata).

Una piacevole sorpresa attende gli appassionati di musica classica indiana: l'ipnotica esecuzione della candida e fascinosa Bhor Bhaye, interpretata dalla giovane Shreya Ghoshal e dalla leggenda della musica Ustad Bale Ghulam Ali Khan.

L'album offre anche un'atmosfera urbana dal sapore funky che impregna le rimanenti canzoni, a cominciare dalla sensuale title-track, Dilli-6, che mescola hindi e francese in un rap che non mancherà di compiacere gli ascoltatori più giovani. A.R. Rahman provvede poi ad ornare la romantica Rehna Tu con il timbro caldo della sua voce: il risultato è un affascinante brano pop che può tranquillamente competere con le migliori canzoni del genere, lasciando però le rivali un passo indietro grazie al finale, una semplice, magnifica melodia eseguita col continuum. I testi di Prasoon Joshi continuano a brillare in Hey Kaala Bandar, pezzo che ricorda un poco Paathshala in Rang De Basanti. Una delle canzoni più intriganti della colonna sonora, secondo la mia modesta opinione, è Dil Gira Dafatan, che si affida ciecamente alla voce dolce e frizzante di Ash King, capace di creare emozioni eteree ed universali. Ultimo ma non meno importante: il repertorio funky dell'album si chiude con Genda Phool, un motivo orecchiabile dal canto rustico, interpretato da Rekha Bhardwaj.

In conclusione: Delhi-6 è un diamante eclettico e raffinato, la cui bellezza può essere universalmente apprezzata. Gli abitanti di Delhi devono certo sentirsi orgogliosi per aver ispirato un tale abbagliante assortimento di brani, tutti eseguiti con grande talento.

Recensione del film