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26 febbraio 2010

MY NAME IS KHAN


Il film My name is Khan, diretto da Karan Johar e interpretato dalla leggendaria coppia Shah Rukh Khan e Kajol, è uno dei più attesi del 2010. E il recente lancio della colonna sonora ha dato il via all'euforia. Gli ascoltatori di tutto il mondo possono ringraziare la casa di produzione e iTunes per aver reso i brani disponibili on-line tre giorni prima della distribuzione ufficiale dell'album nei negozi, inaugurando un'inedita strategia di marketing.
I compositori Shankar, Ehsaan e Loy sono tornati con un piacevole bouquet di canzoni: sei tracce originali accompagnate da quattro memorabili brani tratti da altri film diretti o prodotti da Johar: Kuch Kuch Hota Hai, Suraj Hua Maddham, Kabhi Alvida Naa Kehna e Kal Ho Naa Ho.

La prima canzone è l'avvolgente Sajda, interpretata da Rahat Fateh Ali Khan, Shankar Mahadevan e Richa Sharma. La combinazione delle tre voci che dialogano fra loro suona a meraviglia, con il dholak e la tabla in crescendo col procedere del brano.

Segue quest'incantevole apertura Noor-E-Khuda, una dolce ballata eseguita alla chitarra che appare e scompare fra le interpretazioni vocali morbide e quasi nude di Adnan Sami e di Shankar, capaci di far brillare qualunque canzone. Tuttavia nessun brano lento e romantico può definirsi completo senza la voce di Shreya Ghoshal, che arricchisce la seconda metà di Noor-E-Khuda con la sua grazia, portando il livello di tenerezza alla giusta dose richiesta.

Negli ultimi anni SEL, grandi ammiratori della sua fantastica voce, sono riusciti ad ingaggiare l'interprete classico pachistano Rahat Fateh Ali Khan. Ora ripetono l'esperienza portando di nuovo alla ribalta da oltre confine il talento di Shafqat Amanat Ali per Tere Naina, che diventerà la canzone preferita dell'album non solo di molti indiani ma anche degli ascoltatori stranieri. Malgrado il suo indiscutibile richiamo internazionale, la strumentazione del brano in qualche modo pare rispecchiare Sajda. La voce di Shafqat riesce ad elevarne l'essenza.

Di seguito una melodia sufi, Allah Hi Reham, interpretata da Rashid Ali. Sembra una traccia creata apposta per la situazione che accompagna nella pellicola, e certamente brillerà ancor di più quando gli ascoltatori ne potranno ammirare la trasposizione cinematografica. Gli strumenti e i ritmi suonano un po' ripetitivi, e forse marcano il fatto che questa è una colonna sonora commissionata dalla Dharma Productions: la collaborazione fra SEL e Karan Johar è di vecchia data, e ha portato alla realizzazione di alcuni album di grande successo e piacevoli da un punto di vista musicale. Ma il sound di My name is Khan potrebbe apparire un po' troppo familiare agli avidi conoscitori di musica hindi da film.

Il brano successivo è Khan theme. SEL hanno più volte dimostrato il loro talento nel campo della musica strumentale e del commento musicale (ricordiamo il felice esempio di Taare Zameen Par). Questa traccia non fa eccezione. Conoscendo Karan Johar, il tema causerà batticuori e lacrime nelle sale cinematografiche di tutto il mondo.

Rang De è una canzone pop-rock, nonché l'ultima delle composizioni originali contenute nell'album. Termina in una nota alta, col testo, gioioso e ottimistico, interpretato da Shankar e da Suraj Jagan.

My name is Khan nell'insieme promette di compiacere un pubblico globale, grazie ad una dose leggera di stile sufi avvolta in un involucro pop romantico o rock. Questo genere costituisce ormai un marchio di fabbrica per le colonne sonore dei film di Johar, ed è quindi facilmente riconoscibile dai suoi fan europei e americani.
Uno dei punti di forza dell'album è la qualità vocale, nonché la selezionata combinazione degli interpreti. Personalmente, però, consiglierei ai principianti altri lavori di SEL, per un'esperienza più ricca e originale. Comunque anche gli amanti del soft-pop che già conoscono la musica del trio dovrebbero apprezzare My name is Khan nonché attendere ansiosamente la distribuzione del film (*). Abbandonatevi all'ascolto!

Compositori: Shankhar Mahadevan, Ehsaan Noorani e Loy Mendonca
Paroliere: Niranjan Iyengar
Interpreti: Shankar Mahadevan, Shreya Ghoshal, Rahat Fateh Ali Khan, Rashid Khan, Adnan Sami, Suraj Jagan, Richa Sharma e Shafqat Amanat Ali
Acquista la colonna sonora di My name is Khan: clicca qui

(*) Aline aveva pubblicato il testo originale inglese il 18 gennaio 2010 (nota di Cinema Hindi).

Recensione del film
Per i testi in hindi con traduzione in inglese di Sajda, Tere Naina e Allah Hi Reham: clicca qui

30 novembre 2009

3 IDIOTS

Il compositore Shantanu Moitra e il paroliere Swanand Kirkire - noti per 'Parineeta' e per 'Lage Raho Munna Bhai' - sono tornati con un festoso botto.


Divertente in modo non convenzionale. Sincero. Irresistibile. Aggettivi che ben si associano ai film diretti da Rajkumar Hirani, e che ora possiamo estendere anche alla colonna sonora di 3 idiots. L'album, spensierato ma concreto, trasporta gli ascoltatori ai tempi felici dell'università e al ricordo dei vecchi compagni.

Una giornata di sole dà il calcio d'inizio. Con una melodia stimolante ed uno slogan efficace, gli studenti esprimono la loro filosofia di vita: davvero, bhaiyya, Aal Izz Well! Le chitarre e un nugolo di percussioni si aggiungono all'allegro campus di voci, ripetendo ritmicamente ritornelli frizzanti e orecchiabili come Doom Kechiketa Yeah e simili, spazzando via in quattro e quattr'otto tutte le vostre preoccupazioni.

Il brano che segue è un colpo di genio: il brillante Zoobi Doobi, swing dallo stile gipsy-jazz. L'energia di Sonu si accompagna al brio di Shreya, entrambi sostenuti dagli ottoni, dagli archi e dalla fisarmonica. Il video promozionale della canzone che sta invadendo internet mostra il ragazzo e la ragazza dei nostri sogni: Aamir Khan e Kareena Kapoor. È probabile che l'allegro motivo vi si incolli addosso una volta che ne avrete gustato il ritmo e il dolcissimo testo.

Behti Hawa Sa Tha Woh è una melodia morbida che, con un tocco lieve simile ad un mantra, consente al nostalgico testo di filtrare. In quest'ode all'amicizia brilla l'emozionante interpretazione di Shaan: il brano segna una delle sue migliori performance.

Le due canzoni rimanenti all'inizio sorprendono anche l'ascoltatore allenato. Il fatto è che le colonne sonore dei film hindi tendono spesso a sacrificare le potenzialità reali delle canzoni, poiché il valore commerciale della musica garantisce il successo della pellicola al box office. 3 idiots si differenzia perché sceglie di scommettere e di rischiare: le melodie suonano orecchiabili o commoventi, ma conservano una certa autenticità, e questa combinazione priva di attriti soddisfa comunque lo scopo cinematico.

Un esempio? Give me some sunshine: gocce di morbido pianoforte danno il via ad un energico inno da college che può essere cantato da tutte le generazioni di studenti. Interpretazioni poco sofisticate, battito di mani, armonica: solo questo ad adornare semplici accordi. Il brano è perfetto per feste studentesche o per notti insonni da trascorrere in compagnia di amici. Brevi monologhi tratti dal film e recitati da Sharman Joshi sono inseriti qua e là nella canzone, arricchendola di atmosfera positiva.

Chiude l'album un quasi irriconoscibile Sonu Nigam che, con Jaane Nahin Denge, sfoggia un'alta padronanza di variazioni emotive. L'uso degli strumenti combinati alla voce di Nigam echeggiano in morbide increspature che, ad intermittenza, confluiscono in onde più decise, al passo con il testo che incita a vivere con pienezza. L'ultima nota del brano lascia l'ascoltatore in uno stato di abbagliamento quieto ma intenso.

Sappiamo dunque che il prossimo Natale, indipendentemente dal fatto di essere stati buoni o cattivi, ci regalerà un film con un'anima e che ci farà riflettere, anche se incartato in una lucente confezione di intrattenimento. Ma non dobbiamo sorprenderci: il regista Rajkumar Hirani possiede la sensibilità artistica e la ricetta giusta per mescolare questi elementi fra loro e creare magiche pozioni che seducono. Preparatevi ad accogliere Babbo Natale al grido di Sab Thik Thak... Aal Izz Well, Chachu!.

Scheda dell'album
Musica: Shantanu Moitra
Testi: Swanand Kirkire
Cantanti: Sonu Nigam, Shreya Ghoshal, Shaan, Swanand Kirkire, Shantanu Moitra, Suraj Jaggan, Sharman Joshi
Etichetta: T-Series
Tracce: 7 (5 originali e 2 remix)
Distribuzione dell'album: 9 novembre 2009

Recensione del film

21 aprile 2009

DELHI-6


Una colonna sonora sorprendentemente fresca, urbana ma anche spirituale: Delhi-6, di A.R. Rahman, tocca una vasta gamma di generi, e il talento del compositore, premiato di recente con l'Oscar, eccelle in ciascuno di essi. L'album diviene così, per l'ascoltatore occidentale, una sorta di introduzione generale al leggendario repertorio del musicista, e, per l'ascoltatore orientale, costituisce un magnifico pezzo da aggiungere alla propria collezione.

Senza dubbio Masakali è il perfetto brano d'apertura per questa colonna sonora: il testo giocoso di Prasoon Joshi prova una volta di più la maestria dell'autore nell'arte di usare il linguaggio vocale come se fosse uno strumento musicale (arte già chiaramente dimostrata in Behka, tratto da Ghajini). Il ritmo ossessivo del tamburo congolese che caratterizza la canzone, l'uso fugace della fisarmonica, ed in particolare lo stile del canto, rilassato e quasi malizioso, di Mohit Chouhan, rendono Masakali una gemma che ipnotizzerà più di un ascoltatore.

Ad un'apertura così leggera e così piacevole, segue il duetto brillantemente eseguito da Kailash Kher e Javed Ali in Arziyan, brano che introduce il tono parzialmente devozionale della colonna sonora. Il brio sufi del pezzo viene bilanciato più avanti dal sereno Aarti, di tradizione hindu, che conduce alla nota spirituale finale dell'album: Noor, una lode alla presenza onnipervasiva di Dio (Amitabh Bachchan regala una breve performance parlata).

Una piacevole sorpresa attende gli appassionati di musica classica indiana: l'ipnotica esecuzione della candida e fascinosa Bhor Bhaye, interpretata dalla giovane Shreya Ghoshal e dalla leggenda della musica Ustad Bale Ghulam Ali Khan.

L'album offre anche un'atmosfera urbana dal sapore funky che impregna le rimanenti canzoni, a cominciare dalla sensuale title-track, Dilli-6, che mescola hindi e francese in un rap che non mancherà di compiacere gli ascoltatori più giovani. A.R. Rahman provvede poi ad ornare la romantica Rehna Tu con il timbro caldo della sua voce: il risultato è un affascinante brano pop che può tranquillamente competere con le migliori canzoni del genere, lasciando però le rivali un passo indietro grazie al finale, una semplice, magnifica melodia eseguita col continuum. I testi di Prasoon Joshi continuano a brillare in Hey Kaala Bandar, pezzo che ricorda un poco Paathshala in Rang De Basanti. Una delle canzoni più intriganti della colonna sonora, secondo la mia modesta opinione, è Dil Gira Dafatan, che si affida ciecamente alla voce dolce e frizzante di Ash King, capace di creare emozioni eteree ed universali. Ultimo ma non meno importante: il repertorio funky dell'album si chiude con Genda Phool, un motivo orecchiabile dal canto rustico, interpretato da Rekha Bhardwaj.

In conclusione: Delhi-6 è un diamante eclettico e raffinato, la cui bellezza può essere universalmente apprezzata. Gli abitanti di Delhi devono certo sentirsi orgogliosi per aver ispirato un tale abbagliante assortimento di brani, tutti eseguiti con grande talento.

Recensione del film